domenica, marzo 02, 2008

Coordinamento Associazioni Casertane

Documento sull’avvio della risoluzione del problema rifiuti nella città di Caserta

IL COORDINAMENTO DELLE ASSOCIAZIONI CASERTANE

premesso che il problema dei rifiuti a Caserta, così come in tante altre città della Regione, si è trasformato in un vero disastro ambientale;

premesso che ritiene doveroso dare il proprio contributo di idee risolutive a tale problema ;

propone che

1. il Commissario straordinario provveda subito alla rimozione dei rifiuti giacenti in strada, utilizzando siti idonei;

1. il Sindaco di Caserta, per un’ottimale realizzazione della raccolta differenziata porta a porta, provveda a:

· costituire presso il Comune un tavolo tecnico costituito da veri esperti messi a disposizione dagli organi competenti, peraltro da non retribuire perché già dipendenti pubblici. Questi dovranno in tempi brevissimi predisporre un piano di gestione della raccolta differenziata e procedere all’organizzazione;

· promuovere un’immediata campagna di informazione chiara e dettagliata, perché la cittadinanza possa comprendere bene le modalità prescelte dall’amministrazione per una corretta raccolta differenziata, le rispetti e collabori;

· dotare i condomini di appositi contenitori

· scaglionare la raccolta differenziata dei diversi rifiuti in specifici giorni della settimana in modo da utilizzare razionalmente il personale già addetto al servizio rifiuti senza ulteriori aggravi per la collettività. Ad esempio: lunedì, mercoledì e venerdì raccolta dell’umido; martedì e venerdì del secco; giovedì e domenica dell’indifferenziato.

· incentivare la collaborazione dei cittadini con l’istituzione di un bonus da erogare in rapporto al quantitativo dei rifiuti differenziati che saranno da essi conferiti spontaneamente alle isole ecologiche.

Precisa che

1. la raccolta differenziata, come sopra calendarizzata, non comporta alcuna spesa aggiuntiva per i seguenti motivi:

· sembra non esservi necessità in questa fase di indire una gara d’appalto, perché la differenziata è già prevista nel contratto con la SACE, la quale sta in regolare proroga ai sensi del decreto Ronchi;

· va fatta con gli stessi automezzi e attrezzature della SACE finora normalmente usati;

· non ha bisogno di personale aggiunto, perchè va eseguita dai lavoratori già in servizio e da quelli (in rilevante numero) che, pur retribuiti, non sono utilizzati a

pieno.

· i residui differenziati vanno portati ai Consorzi di filiera (CONAI, etc.). La consegna-vendita di tali residui ai Consorzi determina una cospicua entrata per il Comune di provenienza.

Ne consegue che da tale operazione scaturiscono i seguenti benefici: un notevole

profitto per il Comune, una conseguente riduzione delle imposte per i cittadini

(compresa un’eventuale agevolazione tariffaria da adottare per il compostaggio della

frazione organica e umida di provenienza domestica se il contribuente è in possesso

di un fondo), il risparmio e la tutela doverosa dei beni ambientali.

Fa rilevare che

· nello stesso territorio della provincia di Caserta e nelle province limitrofe già esistono Consorzi di filiera (impianti di compostaggio e riciclaggio), che lavorano regolarmente con “clienti” di altri territori, industrie, privati, mentre non ricevono analoghe consegne dal nostro territorio. Quindi, anche per questo aspetto non vi sarebbero difficoltà, trattandosi di un’operazione fattibile in breve.

· quanto sopra viene proposto con determinazione dal Coordinamento delle Associazioni Casertane, che per ora, considerato l’incalzante disastro ambientale e convinto che la situazione va affrontata per gradi, ha deciso di proporre le prime fasi della risoluzione dell’emergenza rifiuti, riservandosi di proporre quelle successive, fino alle ultime fasi del ciclo.

Invita

le istituzioni e i cittadini ad accogliere e a mettere subito in atto, con reale senso civico e responsabilità, le indicazioni riportate nel presente documento.

Caserta, 25 gennaio 2008

Prof. Anna Giordano

Coordinamento Associazioni Casertane

Caserta 23 febbraio 2008-
Riunione straordinaria del Coordinamento delle Associazioni Casertane per fare il punto della situazione dopo il compimento dei diciotto anni della Seconda Università di Napoli a Caserta. “Fin dalla costituzione, diciotto anni fa, del Comitato per l’Università a Caserta, ricorda la presidente del Co.As.Ca. Anna Giordano, del quale siamo stati fieri componenti accanto a mons. Nogaro, abbiamo sollevato insieme ad altre forze sociali e culturali confluite poi nel Coordinamento delle Associazioni Casertane, il problema della denominazione, perché l’Ateneo non si chiamasse Seconda Università di Napoli ma Università di Caserta. Insomma, un nome che ci appartenesse. Questo non per una posizione nei confronti di Napoli, ma semplicemente perché non si capisce il motivo per il quale, unico caso al mondo, un capoluogo, cioè Caserta, debba chiamare la sua Università con il nome di altro capoluogo, che peraltro già ha la sua storica “Federico II“. Peraltro è’ un’operazione a costo zero, perché la S.U.N. ha la sua autonomia e, dunque, la variazione del nome non comporta oneri finanziari”. Dunque, il vecchio Comitato sorto per esigere il rispetto della legge istitutiva 245/1990, ancora ha un impegno da onorare e, a diciotto anni da quella legge, chiama a raccolta tutta la città, a partire dalle istituzioni. “Abbiamo iniziato dal Parlamento ottenendo da tutti i Parlamentari della provincia di Caserta la presentazione alla Camera, in data 2 ottobre 2007, di una proposta di legge che modifichi l’articolo 1 della 245, al fine di denominare questa Università nel rispetto del territorio in cui opera e al quale appartengono i suoi studenti. Occorre uno scatto di orgoglio, come sostiene mons. Nogaro. Purtroppo, con la caduta del governo si prevedono tempi lunghi. La proposta va ripresa e fatta propria dai Parlamentari che saranno eletti. Ai candidati il Coordinamento chiede questo preciso impegno. Nella prossima assemblea, infatti, approveremo un documento che sarà presentato a tutti i partiti e candidati perché si impegnino in tale senso. E se il governo è caduto, resta ancora più motivata la richiesta che il Coordinamento, in data 8 gennaio 2008, ha presentato al Presidente de Franciscis e al Sindaco Petteruti perché vengano convocati i rispettivi Consigli provinciale e comunale per un voto unanime sull’Università di Caserta”. Al momento è pervenuta soltanto la risposta del Presidente della Provincia, datata 8 febbraio 2008, che assicura che “il Consiglio calendarizzerà la richiesta del Coordinamento”. Intanto, il Co.As.Ca. ha registrato con soddisfazione l’impegno del Rettore e delle autorità competenti per l’insediamento del rettorato a Caserta nella palazzina Pollio, previsto per legge, così come segue con attenzione le problematiche del Policlinico in costruzione e nello stesso tempo a rischio per il vicino Lo Uttaro. Articolo a cura della prof.ssa Anna Giordano (Comunicato inviato dal giornalista Salvatore Candalino)
Pubblicato da red. prov. Alto Casertano-Matesino www.altocasertano.wordpress.com